Monorchidismo e Criptorchidismo nel Cavalier King Charles Spaniel
Monorchidismo e Criptorchidismo nel Cavalier King Charles Spaniel

Monorchidismo e Criptorchidismo nel Cavalier King Charles Spaniel  si parla spesso quando un solo testicolo scende nella sua sede, mentre l’altro rimane ritenuto: in realtà in questi casi si dovrebbe parlare di criptorchidismo unilaterale, perché il vero monorchidismo consiste nella completa assenza (e non nella ritenzione) di un testicolo, evento decisamente raro.
Il Criptorchidismo è la mancata discesa nel sacco scrotale di uno (caso di gran lunga più frequente) o di entrambi i testicoli.
Per esperienza spesso nel cane è ritenuto il testicolo destro.
Durante la vita embrionale prima, e, durante lo sviluppo fetale dopo, i testicoli in fase di sviluppo si trovano localizzati adiacenti ai due reni all’interno della cavità addominale.
Tra i singoli testicoli e lo scroto si trova il cosiddetto gubernaculum testis, formazione simile ad un legamento, il quale accorciandosi progressivamente durante lo sviluppo del feto, tira i testicoli attraverso il canale inguinale all’interno del sacco scrotale.
In condizioni normali la discesa dei testicoli inizia poco prima della nascita, in genere si conclude entro 10/14 giorni dopo il parto e completamente entro il terzo mese di età: al secondo mese i testicoli sono apprezzabili alla palpazione, anche se in alcuni casi (per esempio nei cani di piccola taglia) possono non essere ancora ben visibili.
A volte si hanno discese più tardive, ma se la discesa non avviene entro il 6° mese di età il cane deve ritenersi criptorchide.
La diagnosi che può effettuarsi con la sola palpazione può essere resa molto più semplice dall’ecografia, che permette anche di conoscere l’esatta posizione del/dei testicolo/i ritenuto/i e quindi di esaminare i possibili rimedi.
La localizzazione anomala del testicolo può essere addominale (all’interno della cavità addominale), inguinale
(all’interno del canale inguinale) o ectopica (nel sottocute vicino al pene per esempio) o in qualsiasi altro punto sul
fisiologico percorso di discesa verso il sacco scrotale.
In alcuni casi è possibile intervenire con una terapia ormonale, in altri si dovrà effettuare una soluzione di tipo chirurgico.
L’esperienza dimostra che l’utilizzo di maschi criptorchidi nella riproduzione di cani di razza, aumenta la frequenza del problema nella prole e da ciò si può dedurre che si tratta di una patologia ereditaria.
Dal punto di vista genetico, il criptorchidismo appartiene alla categoria dei caratteri denominati “limitati dal sesso”, questi geni possono esprimersi solo in uno dei sessi.
La genetica degli animali da reddito ci fornisce numerosi modelli: è risaputo, per esempio, che anche i tori e i galli sono in possesso di geni che regolano la produzione di latte e di uova. Questi geni possono essere trasmessi ai figli, sia maschi che femmine, ma solo queste ultime potranno manifestarne gli effetti che trovano espressione solo all’interno del sesso femminile.
Altri geni, all’opposto, si esprimono solo nei maschi: tra questi troviamo appunto il monorchidismo e il criptorchidismo.
Per escludere queste anomalie è necessario perciò prestare molta attenzione non solo al fenotipo e al genotipo dei maschi, ma anche a quello delle femmine. Ed è proprio quest’ultimo aspetto la parte più difficile della selezione.
A motivo di questa difficoltà, la presenza del difetto in moltissime razze si mantiene in percentuali non trascurabili, tra il 7 ed il 15% nelle razze di taglia piccola.
Studi mirati alla valutazione dell’incidenza dei tumori nei cani hanno dimostrato che un testicolo in posizione addominale è esposto al rischio di sviluppare tessuto tumorale o neoplastico durante la vita del cane.
Questo rischio viene descritto di ben 14 volte superiore, rispetto a un testicolo che si trova in posizione normale.
Alcuni di questi tumori sono molto gravi e provocano seri effetti patologici collaterali nell’organismo.
In ogni caso il medico veterinario deve valutare se il cucciolo di cane presenta criptorchismo/criptorchidismo oppure se si è di fronte ad una anorchia (mancanza completa dei testicoli in quanto non formati durante la vita embrionale), monarchia (presenza di un solo testicolo) oppure se si trova di fronte ad una ipoplasia dei testicoli (sviluppo ridotto dei testicoli).

Terapia farmacologia e chirurgica conservativa 

Alcuni ricercatori svizzeri hanno proposto in passato un protocollo terapeutico ormonale, il quale permetterebbe la discesa dei testicoli.
Questo tipo di terapia deve essere valutata volta per volta prendendo in considerazione la razza del cane, la sua età ed il grado di apertura del canale inguinale.
In certi casi si può prendere in considerazione il riposizionamento chirurgico del testicolo utilizzando la tecnica di chirurgia mini-invasiva e praticare una orchiopessi, in analogia all’intervento pediatrico eseguito in medicina umana.
Questo significa che il testicolo ritenuto viene posizionato e fissato nella sede fisiologica dello scroto, senza asportazione, ma ciò ovviamente previene gli effetti vantaggiosi della castrazione del cane e richiede in ogni caso l’interruzione dei dotti deferenti per evitare la riproduzione e la conseguente trasmissione di questa patologia.